Lo sostiene l’ing. Antonio Olmetti che, a proposito della Festa dell’Unità a Ceccano, ci scrive
ho potuto ascoltare quanto affermato dal palco allestito in prossimità del Monumento, dai soliti dirigenti del Pd, parole disturbate tra l’altro, da manifestazioni di contestazione da parte di alcuni partecipanti alla Festa. Si, l’aria è brutta davvero; trovarsi nel governo del Comune con i partiti di colei che si era avversata in campagna elettorale, nel pieno di una crisi occupazionale mai vista, scontrandosi con gli altri partiti di sinistra, su temi come l’uscita dall’ATO 5, con i cittadini oberati da continui e pressanti pagamenti di Tares, bollette ACEA, Enel, libri scolastici ed altri, il tutto mente sul piano amministrativo a Ceccano continua ad imperversare il “nulla” malgrado le promesse di coloro che “vantano per la stessa appartenenza ai partiti di governo nazionale e regionale” di poter far arrivare nelle casse comunali fondi regionali, europei e chi più ne ha ne metta necessari per lo sviluppo e la ripresa del paese.
Leggo che il clima delle Feste de l’Unità che si svolgono per l’Italia è “brutto, brutto davvero”. Pesano sicuramente negli otto milioni di elettori democratici nell’ordine:
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una campagna elettorale disastrosa;
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la maledizione dei 101 franchi tiratori che affossarono il padre fondatore Prodi, di cui i militanti continuano ancora oggi ed inascoltati, a chiedere ai vertici del Pd, i nomi e la testa dei traditori
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un governo con Berlusconi escluso fino a poco prima;
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la conferma di un ministro dell’Interno ritenuto incapace;
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il pressappochismo nel trattare la vicenda dell’ineleggibilità di Berlusconi;
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l’assoluta mancanza d’idee e d’impegno sulle questioni riguardanti il lavoro escluse dalle priorità di governo per favorire l’abrogazione dell’IMU richiesta dall’alleato di governo di destra e finalizzata esclusivamente nel togliere ai poveri per dare ai ricchi.
E a Ceccano? Non ho partecipato per problemi personali, alla Festa di ieri ma vivendo in Piazza 25 Luglio, ho potuto ascoltare da casa, quanto affermato dal palco allestito in prossimità del Monumento, dai soliti dirigenti del Pd, parole disturbate tra l’altro, da manifestazioni di contestazione da parte di alcuni partecipanti alla Festa. Si, l’aria è brutta davvero; trovarsi nel governo del Comune con i partiti di colei che si era avversata in campagna elettorale, nel pieno di una crisi occupazionale mai vista, scontrandosi con gli altri partiti di sinistra, su temi come l’uscita dall’ATO 5, con i cittadini oberati da continui e pressanti pagamenti di Tares, bollette ACEA, Enel, libri scolastici ed altri, il tutto mente sul piano amministrativo a Ceccano continua ad imperversare il “nulla” malgrado le promesse di coloro che “vantano per la stessa appartenenza ai partiti di governo nazionale e regionale” di poter far arrivare nelle casse comunali fondi regionali, europei e chi più ne ha ne metta necessari per lo sviluppo e la ripresa del paese.
Trovarsi in coalizione con il Pdl a livello governativo non aiuta ma perdippiù non aiuta trovarsi in coalizione con chi dimentica che nello statuto comunale vige il concetto di acqua come bene pubblico e non merce e che pertanto bisogna impegnarsi alla difesa dell’acqua pubblica, tutto questo in un paese che ho già definito “smemorato, ipnotizzato, incapace di ritrovare il bandolo della matassa come appunto sta accadendo a livello nazionale”.
Fatto salvo quanto sopra aspetterò prima di rinnovare la tessera del Pd, di capire quali scelte farà il partito sulla decadenza di Berlusconi e sul congresso; per quest’ultimo affermo che se esiste un istinto di sopravvivenza nel Pd, quell’istinto dice che il prossimo congresso deve essere, anzi non può che essere, una irrinunciabile resa dei conti tra una classe dirigente sconfitta e il suo popolo che reclama una nuova rappresentanza che solamente il Sindaco Matteo Renzi può darle.
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credevo che la festa dell’unità non esistesse più. Invece pare che a Ceccano la facciano ancora..