“L’ipotesi che la futura computer-crazia consenta l’esercizio della democrazia diretta, cioè dia ad ogni cittadino la possibilità di trasmettere il proprio voto ad un cervello elettronico, è puerile. […] Il prezzo che si deve pagare per l’impegno di pochi è spesso l’indifferenza di molti. Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l’eccesso di democrazia. […] L’ideale del potente è sempre stato quello di vedere ogni gesto e di ascoltare ogni parola dei suoi soggetti: questo ideale è oggi raggiungibile. Nessun deposta è mai riuscito ad avere sui suoi sudditi tutte quelle informazioni che i governi possono attingere dall’uso dei computer“.
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