di Luigi Accattoli
Giovedì aveva detto “cristiani da salotto” e oggi alla veglia di Pentecoste con i movimenti ha detto “cristiani inamidati”. “Se usciamo da noi stessi – ha predicato questo pomeriggio ai duecentomila che l’ascoltavano – troviamo la povertà. Oggi – questo fa male al cuore dirlo – oggi, trovare un barbone morto di freddo non è notizia. Oggi è notizia, forse, uno scandalo. Uno scandalo: ah, quello è notizia! Oggi, pensare che tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia. Questo è grave, questo è grave! Noi non possiamo restare tranquilli! Mah… le cose sono così. Noi non possiamo diventare cristiani inamidati, quei cristiani troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo, quelli che sono la carne di Cristo!“. Nel primo commento riporto le parole che aveva detto giovedì sui “cristiani da salotto”. In qualche momento ho l’impressione che Papa Francesco ce l’abbia con me. Non mi conosce, ma voglio dire: con quelli come me. Non frequento salotti e non bevo il tè ma non sono uno che va in crisi per la povertà del prossimo. Lo spettacolo della povertà mi fa star male ma non mi cambia la vita.
qui il post originale http://www.luigiaccattoli.it/blog/
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