Ad triarios era un’espressione dell’esercito romano, nel momento in cui si era in una situazione difficile e si doveva ricorrere all’ultima linea della legione, quella formata dai veterano più esperti, i triares appunto. E’ la situazione italiana di oggi: dopo giorni in cui abbiamo visto i partiti dilaniarsi fra di loro senza pensare al bene dell’Italia, si è tornati a Napolitano che comincia così oggi il suo secondo mandato di presidente dell Repubblica Italiana. ecco un commento di Giancarlo Bregantini, vescovo, Presidente della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace della Cei.
Riferendosi a Giorgio Napolitano, si augura che “Questa grande figura – che il Signore gli dia veramente salute, forza – possa prendere il mano le situazioni, per consapevolizzare in maniera adeguata il mondo politico per una scelta di vera dignità e di grande responsabilità”. “Sentiamo sempre più necessario rivolgere un disperato appello alla serietà e alla capacità di cogliere il gusto del bene comune: che siano capaci di responsabilità e di dignità!”, aggiunge Mons. Bregantini. “Soprattutto -osserva- si sente la differenza abissale tra i problemi veri della gente e il gridare di qualcuno o l’essere muro a muro. Le parole che sono state usate, in questi giorni, sono incapaci di cogliere il dramma che sale dalla gente comune, dal Paese. Non si può giocare così! Non ci sono colpevoli qua o là, ma è la mentalità: cioè la politica non coglie il senso di responsabilità; la politica che non sa dire ‘stringiamoci perché il bene di tutti, viene prima del bene mio’. La Dottrina Sociale della Chiesa dice con chiarezza: prima viene il nostro, poi viene il mio; solo difendendo il nostro, io difendo il mio. Sabato mattina abbiamo a lungo pregato nelle Lodi, recitando il Cantico del Libro della Sapienza: Dammi la sapienza che siede accanto a Te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli”. La abbiamo dedicata espressamente al Parlamento Italiano”.
Rispondi