Nel suo blog Biro, Antonio Nalli pone alcune domande sul crollo del palazzetto dello sport di Ceccano, ad un anno dalla nevicata della Candelora
Lo scorso anno, nelle settimane successive al crollo del Palazzetto dello Sport di Ceccano, decidemmo in modo del tutto autonomo e spontaneo, di organizzare un sit in dinanzi ai cancelli di ingresso della struttura, al fine di sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica ed in modo particolare quella della Magistratura competente, che più di ogni altro ha il dovere di accertare la verità sull’accaduto.
A distanza di un anno, sappiamo con certezza che il Tribunale di Frosinone ha incaricato un consulente tecnico per svolgere un sopralluogo e depositare una relazione dettagliata sullo stato dei luoghi.
Mai, però, sono stati disposti dei sigilli di sequestro preventivo dell’impianto sportivo, circostanza che può permettere a chiunque, anche a distanza di tempo, di poter entrare tranquillamente al suo interno e, perché no, manomettere eventuali “prove”.
Non sappiamo se i progettisti, collaudatori, direttore dei lavori e ditta che ha eseguito la realizzazione dell’opera, siano stati mai convocati presso il Palazzo di Giustizia, per essere ascoltati come persone direttamente coinvolte e dunque informate dei fatti. Perché?
Continua a leggere qui http://antonionalli.wordpress.com/2013/02/03/palatiberia-perche/
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