Accadde settant’anni fa esatti. Il 26 gennaio 1943 una vittoria sancì la sconfitta. A Nikolaevka gli alpini ruppero l’assedio dei russi e uscirono dalla “sacca” del Don. Fu l’ultimo atto militare di una tragedia umana e politica: la ritirata di Russia. I soldati italiani erano equipaggiati in modo totalmente inadeguato, non avevano una preparazione specifica rispetto al territorio e al nemico da affrontare, ma si dimostrarono ricchi di una dignità che ce li ha resi come degli eroi.
Dal luglio 1942 erano circa 230.000 i militari italiani mandati sul fronte orientale, al fianco della Germania, inquadrati nell’Armata italiana in Russia (Armir)i. Tra quelle schierate, tre divisioni erano composte da alpini: la Cuneense, la Julia e la Tridentina. Nonostante l’impreparazione per un terreno di scontro non abituale e l’insufficiente equipaggiamento, i soldati italiani si distinsero per eroismo e generosità.
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