Ha suscitato molto scalpore sui mezzi di comunicazione la sentenza della Corte di Cassazione che confermava l’affidamento esclusivo di un bambino alla madre che convive con un’altra donna. Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, ci chiarisce gli aspetti della vicenda
La Cassazione ha confermato l’affidamento esclusivo di un bimbo alla madre, che convive con un’altra donna, rigettando il ricorso presentato dal padre: un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia omosessuale, hanno sostenuto in sintesi i giudici. Tale sentenza ha innescato immediatamente un dibattito molto vibrante, in cui è stata utilizzata come un “pretesto” per altre battaglie. Bene fa oggi il professor Mirabelli, sulle pagine del Corriere della Sera, a ricordare che si tratta di una sentenza “legata al caso specifico e non intende dettare una disciplina, né apre all’adozione per le coppie omosessuali”.
Purtroppo molte associazioni e movimenti di persone omosessuali hanno subito strumentalizzato questa notizia, invocando per la prossima legislatura impegni e legislazione su “matrimoni gay”, “adozioni per coppie omosessuali”, ecc. Qui la vicenda è certamente ben diversa, e forse è proprio ciò che si è dimenticato; ci si dimentica di sottolineare che questa sentenza è l’ennesimo passaggio di una vicenda familiare complessa, con un padre escluso dalla potestà genitoriale perché violento, con un bambino da proteggere, e che per questo viene affidata “alla sola madre” (e alla sua nuova condizione familiare).
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