Ceccano 2012 ci narra del consiglio comunale di Ceccano riunito il 13 novembre per esprimersi contro l’accorpamento delle province. Eccone la narrazione
Ieri 13 novembre 2012 si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario per discutere un ODG finalizzato, a quanto pare, a contrastare l’abrogazione della Provincia di Frosinone.
Così ci siamo recati davanti il nostro Comune per recapitare agli amministratori un modulo per la restituzione del gettone di presenza della seduta odierna per destinarlo a un capitolo di bilancio di natura sociale: consideriamo infatti il Consiglio svoltosi oggi davvero poco utile alle reali esigenze e aspettative dei Cittadini (in allegato trovate sia il volantino distribuito sia il modulo per la resistuzione del gettone di presenza).
Abbiamo avuto modo, mentre consegnavamo il volantino e il modulo, di scambiare delle opinioni a proposito con i nostri amministratori; il punto di vista, a prescindere dall’appartenenza ad un gruppo o l’altro, è stato univoco: tutti sono convinti sostenitori del mantenimento della Provincia di Frosinone. A tal proposito abbiamo ascoltato da loro commenti solo in parte condivisibili. Le motivazioni sono state le più disparate, ma possiamo sintetizzarle così:
1. necessità di avere dei referenti “vicini” e non “distanti” come lo sono quelli Regionali;
2. competenze troppo gravose, nel caso fossero delegate ai Comuni;
3. dispersività di una macro Provincia da più di un milione di abitanti con conseguente scollamento dalle reali esigenze del territorio comunale;
4. taglio ai fondi che solitamente arrivano alle casse comunali per mezzo della Provincia.
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Accorpamento delle provincie
Certo, può sembrare una voce fuori dal coro ,però penso che forme di campanilismo non aiutano a risolvere il problema.
Ieri il consiglio comunale di Ceccano ha approvato un ordine del giorno, specifico, di contrasto al decreto per l’accorpamento delle provincie.
Pur riconoscendo, la doverosa opportunità e la utilità di una discussione in consiglio,si riscontra la mancata analisi, per detto provvedimento , di fare di necessità virtù di una espressione comunque sollecitata dai cittadini italiani in più forme ormai da anni.
Sarebbe stato meglio secondo me, che il decreto avesse interessato tutte le provincie del paese con l’abolizione in una sola volta.
La mediazione per la salvaguardia di certi interessi e soprattutto per certi partiti politici (vedi Lega nord) hanno portato all’emanazione di un decreto( ancora in corso )con forme molto approssimate che stanno dando atto a dissapori tra la gente e rischiano di far riemergere vecchi contrasti mettendo l’uno contro l’altro.
Purtroppo anche questa volta un governo di tecnici sbaglia tempo, modo e metodo e rischia di trasformare le cose positive in gazzara tra la gente.
Questo però a mio avviso ,non deve autorizzare una discussione rivolta solo all’indignazione per un provvedimento fatto male perché in tal caso rimane solo una magra consolazione.
Credo invece ce occorre ricercare e cogliere tutte le opportunità che il decreto può offrire e sollecitare dibattiti con gli amministratori e cittadini degli altri paesi cercando di trasformare in positivo la possibilità di avere comunità più grandi e quindi di pesare di più sulle scelte e sul proseguo di nuovi investimenti per lo sviluppo futuro.
Mi sembra ridicolo che, come qualcuno dice ,che togliendo apparati superati, più delle volte non utilizzati e di scarsa efficienza,si cancella la storia e le tradizioni di un territorio .
Mi ricordo le stesse parole quando tolsero ,per decreto, la sigla sulle targhe delle automobili, non si riconoscevano più i terroni dai settentrionali sulle autostrade.
Oggi è necessario fare sinergie e progettare insieme un nuovo modello di vita ,togliere sempre di più certe barriere e snellire le burocrazie , sicuramente può aiutare a uno sviluppo più interessante.
In un mondo dove i processi tecnologici hanno avvicinati i poli non si può rimanere legati agli sviluppi concentrati sul singolo territorio.
Sicuramente ci sarà qualche difficoltà e mancherà qualche cosa per affrontare un nuovo percorso ma la capacità di un amministratore e di una classe dirigente valida, ha il compito e il dovere di non limitarsi solo al quotidiano perchè il suo compito è principalmente preparare il futuro.
Spero tanto che nei prossimi giorni, dopo un po di normale risentimento, si possono istituire tavoli per una discussione che guarda e organizza le opportunità ed evitare di aspettare che la piena arriva e travolge, per dire io l’avevo detto.