Il BIRG di Atto I, messo in scena in Piazza a Ceccano, sabato 14 luglio, ha tracciato un ritratto impietoso di tanti difetti del nostro vivere comune. Sara Silvestri, le sue fantastiche attrici e l’incredibile ‘Ngilina hanno colto le contraddizioni forti del nostro tempo: ignavia, indolenza, trascurataggine, irresponsabilità, incapacità di cogliere l’importanza del proprio ruolo sociale, abitudine a scaricare su altri le colpe delle disfunzioni.
Insomma quello che tutti i giorni vediamo e sopportiamo. La satira ha avuto
sempre il compito di ravvivare negli spettatori la voglia di indignarsi, di riassumere responsabilità, di contribuire a migliorare il vivere civile. L’impressione è che un po’ questa funzione stia scemando, l’abitudine al peggio ci fa ridere dei difetti ma non è più un riso amaro, in grado di risvegliare colpevoli assopimenti. Insomma, nonostante la coincidenza dell’anniversario, non si respirava in Piazza un’aria da assalto alla Bastiglia, nessun canto di ça ira, ça ira attorno all’albero della libertà. Piuttosto, sconsolate espressione di così fan tutti, parafrasando il melodramma da pontiano – mozartiano.
E’ il rischio del riso dello stolto? Ne parliamo?
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