Da alcuni giorni, sui social network, dopo la pubblicazione degli scrutini, c’è un pullulare di commenti, molti dei quali pubblici, senza che chi li scrive se renda conto di tale pubblicità.
E’ contemporaneamente la bellezza e la pericolosità di facebook: si discute con tanti amici e non ci si rende conto che quello che si scrive rimane per sempre e soprattutto che possono leggerlo persone che neppure immaginiamo. E’ legittimo esprimere le proprie idee, ma, come spesso mi è capitato di dire in classe, è necessario capire che l’uso di facebook rende pubblici molti commenti che immaginiamo siano invece riservati soltanto ad alcune persone.
Così capita che i ragazzi si esprimano, usando qualche parola poco rispettosa, sui loro prof e magari questi ultimi ne leggono i commenti. Scrivere su fb non è come chiacchierare: la pubblicità che il social network offre a chi scrive fa sì che i vari commenti assumano una valenza del tutto diversa dal semplice chiacchiericcio che si può svolgere tra amici, con tutte le conseguenze che possono subentrare, anche penali . E’ necessario dunque essere prudenti.
Inoltre, come spesso capita nelle discussioni fra amici, si pongono domande, si suscitano questioni a persone che magari non sono troppo competenti in quel determinato campo. Spesso si parla, o meglio si dovrebbe dire, si scrive, senza conoscere i termini delle singole situazioni. Chi ha necessità di chiarimenti, ha il diritto di chiedere e di ricevere spiegazioni ma deve rivolgersi a chi può effettivamente spiegare il perché delle situazioni. Perciò, chi sente di aver subito un’ingiustizia o pensa ci sia stato qualche errore lo faccia presente e avrà tutte le risposte necessarie. Capita spesso di commettere errori e se non vengono segnalati è difficile correggerli.
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