Il crollo del palazzetto dello sport di Ceccano non è soltanto una vicenda ingegneristica o architettonica, né
tanto meno soltanto amministrativa: è una vergogna per tutto il nostro vivere civile.
E’ una vergogna che sia crollato così ignominiosamente alla prima giornata di neve, è una vergogna che nessuno ancora abbia aperto un’inchiesta, né la magistratura, né il comune proprietario, né il Coni, finanziatore; è una vergogna che tutte le associazioni che l’hanno utilizzato per anni tacciano, come se non avessero perso niente; è una vergogna che le diverse associazioni, presenti sul territorio e pronte ad alzare la voce, giustamente, contro tante irregolarità, se ne stiano in silenzio dopo aver perso una insostituibile struttura sportiva; è una vergogna che nessuno degli amministratori cittadini chieda che ci sia una seria indagine su quanto è accaduto e che avrebbe potuto provocare tante vittime; è una vergogna che nessuno dei candidati a sindaco nelle prossime elezioni abbia chiesto a chiare note una procedura di indagine.
E’ una vergogna che le associazioni professionali dei tecnici progettisti non chiedano a gran voce un’indagine per spazzare via ogni sospetto da chi fa con professionalità questo mestiere, da chi è chiamato ad effettuare i controlli sulle strutture, da chi ha come compito quello di tutelare gli interessi dei cittadini che pagano le tasse.
E’ una vergogna tanto silenzio…
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