E l’acqua tornò potabile. Con comunicazione numero 607 nella mattinata di ieri il settore Sian della Asl, nella persona del dr. Bruno Zangrilli, ha comunicato al sindaco Antonio Ciotoli, e per conoscenza all’Acea Ato 5, la possibilità di revocare l’ordinanza emessa il 9 giugno dove si vietava l’utilizzo di acqua pubblica a causa della presenza di arsenico con valore leggermente superiore ai limiti della norma (due mg/l oltre i limiti consentiti). La comunicazione di potabilità è arrivata dopo un’ulteriore analisi effettuata venerdì scorso prelevando un nuovo campione di acqua dal serbatoio Santo Stefano, proprio lo stesso dal quale proveniva l’acqua non potabile, che fornisce il centro storico e tutta la parte alta della città. In base agli esiti di queste analisi, dunque, che rivelavano il valore di arsenico rientrato nei parametri e quindi permettono la comunicazione di un giudizio di conformità ai sensi del Decreto Legislativo n. 31 del 2001 i cittadini ceccanesi potranno tornare a bere acqua dal rubinetto. Secondo quanto comunicato da Zangrilli in un incontro avvenuto venerdì mattina a Palazzo Antonelli la situazione di normalità era da raggiungersi semplicemente tramite la miscelazione dell’acqua di diverse provenienze in modo da diluire la percentuale di arsenico e ricondurla nei parametri della norma e così deve essere stato. Certo le perplessità tra la cittadinanza rimangono, considerato che nel giro di neanche una settimana si è passati dallo smarrimento più totale in vista di un’ordinanza che dichiarava la non potabilità del prezioso liquido, senza spiegare da che cosa fosse causata (se per esempio si trattasse di contaminazione chimica o batteriologica), alla comunicazione, con assoluta certezza, che improvvisamente l’acqua era tornata potabile.
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