
di Vincenzo Angeletti Latini
Il più antico stemma a colori di Ceccano, che ad oggi conosciamo, è la riproduzione eseguita del geom Gianni Misseritti. Si tratta di un disegno del 1602, situato sulla copertina di un registro. Lo stemma è poggiato sulla Colonna (stemma delle famiglia omonima). In tale periodo era feudatario Marcantonio IV Colonna detto il Connestabilino, per la giovane età (Roma, 17 ottobre 1595 – 8 maggio 1611), in carica dal 1595. Questi concede nel 1600, aveva cinque anni, lo statuto a Ceccano. Sicuramente si tratta di una revisione/aggiornamento dei precedenti.
Possiamo ritenere gli smalti (colori) quelli adottati per lo stemma cittadino essendo il disegno coevo allo Statuto di Ceccano. Ricordo che i Colonna non hanno modificato tale stemma con quello della loro famiglia, hanno lasciato che la comunità lo utilizzasse negli atti ufficiali. Ceccano anche dopo la rinuncia dei Colonna, nel 1816, ha continuato ad utilizzarlo fino ai nostri giorni, adottandolo nel nuovo statuto, anche se con gli “errori” di cui ho trattato nel porecedente articolo e con il presente.
L’aquila è coronata e per contenere interamente la corona il disegnatore ha inclinato di molto il collo del rapace. Motivo questo che giustifica, come vedremo in seguito, le rappresentazioni anche dove detta corona è stata eliminata, probabilmente prendendo a modello le chiavi di volta della chiesa di S. Maria a fiume.
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