
Sarà trasmesso stasera, 13 giugno, in prima televisiva, su Rai 2, alle 21,30, il film La TV nel pozzo, la drammatica vicenda di Alfredino Rampi, il bambino di sei anni caduto in un pozzo artesiano a Vermicino, alle porte di Roma, il 10 giugno 1981. Per tre giorni l’Italia intera rimase incollata ai televisori, sperando in un salvataggio che non arrivò mai. La diretta di 18 ore, seguita da oltre 21 milioni di spettatori, rappresentò una svolta epocale nel modo di fare informazione, segnando la nascita di quella che è stata poi definita come “tv del dolore”. Della vicenda si occupa il documentario di Andrea Porporati – prodotto da Rai Documentari e KON-Tiki Film in collaborazione con Rai Teche – “La TV nel pozzo”, in onda venerdì 13 giugno alle 21.20 su Rai 2, il cui montaggio è stato curato da Graziano Molinari, di Pofi, già allievo del Liceo di Ceccano. Graziano ha scoperto proprio al liceo la passione per la cinematografia ed è entrato nel mondo del montaggio, dei film o di altri prodotti audiovisivi. Il suo ruolo è fondamentale nel processo di post-produzione, in cui le scene girate vengono assemblate per creare una narrazione coerente e coinvolgente. Lavora a stretto contatto con il regista e il direttore della fotografia per dare forma alla visione artistica del film. Utilizza software specializzati per l’editing video, come Adobe Premiere Pro, Final Cut Pro o Avid Media Composer, per organizzare le scene, tagliare le inquadrature, regolare il ritmo, aggiungere effetti speciali e creare la colonna sonora. Graziano ha già al suo attivo diversi montaggi, fra cui la serie di Imma Tataranni, come assistente al montaggio, e ora una nuova serie Rai dal titolo Zona Protetta.
Qui la sua scheda su IMDB, l’Internet Movie Data Base

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