La Procura europea ha emesso il decreto di chiusura delle indagini che portarono agli arresti del 24 ottobre scorso. Da quello che si apprende, non risultano più indagati l’ex assessore Macciomei e i funzionari Gizzi e Tanzi, mentre per l’altro ex assessore Del Brocco rimane soltanto l’accusa di favoreggiamento. Accuse mantenute per tutti gli altri. L’obiettivo principale di questo avviso è garantire il diritto di difesa dell’indagato, permettendogli di conoscere in dettaglio gli elementi a suo carico e di esercitare alcune facoltà difensive prima che il pubblico ministero prenda le sue determinazioni definitive. Nei prossimi 20 giorni, gli indagati potranno prendere visione degli atti a suo carico, presentare memorie difensive, produrre documenti, chiedere al PM di svolgere ulteriori indagini, chiedere di essere sottoposto a interrogatorio, che diventa un diritto dell’imputato che magari fino a questo momento si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo la scadenza dei termini a tutela della difesa degli imputati e dopo la valutazione degli elementi prodotti dagli indagati, il pubblico ministero presenterà al Giudice dell’udienza preliminare, GUP, le richieste di rinvio a giudizio, oppure la richiesta di archiviazione al Giudice delle indagini preliminari, GIP.

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Soltanto, dici? Il “favoreggiatore”, caro Pietro, con la sua condotta va di fatto ad ostacolare le attività e le indagini dell’autorità giudiziaria, non è cosa da poco, non è una multa per divieto di sosta. Fossi nei panni (manco morto) del nostro eroe, non mi sentirei tranquillissimo.