
Un applauso spontaneo ha accolto il sindaco Querqui nel suo ingresso sorridente a Santa Maria a fiume, per la processione con la tanto venerata statua lignea del XIV secolo. Sono cresciuto qui dentro, ha detto nel suo breve saluto al termine della celebrazione, ho giocato nel campetto, sono uno di voi e vi chiedo aiuto perché possiamo amministrare Ceccano quanto meglio possibile. Noi ce la metteremo tutta ma potremo farcela soltanto se anche voi ci aiuterete. Prima del suo intervento, il sindaco era stato salutato dai parroci di Ceccano: don Sebastian lo ha invitato a seguire le indicazioni di Papa Francesco, a non essere amministratori di paure, ma imprenditori di sogni, ascoltando le esigenze dei cittadini. Don Italo gli aveva ricordato la necessità di spingere la città ad essere unità, soprattutto dopo una campagna elettorale così lunga. Querqui li ha ringraziati delle loro esortazioni e si è augurato di poter collaborare con tutti: non ci sono nemici, al massimo avversari con i quali vogliamo avere un rapporto franco e costruttivo. Un altro applauso ha salutato le sue parole.
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