Mercoledì 28 maggio, alle ore 10,30, a Palazzo Munari, sede del municipio del comune capoluogo, dieci cittadine, tramite i loro sindaci, daranno il via all’area vasta a cui Ceccano ha ripetutamente detto no, tranne in un’ultima occasione, con Caligiore presente e poi costretto a rinnegare le sue intenzioni. Per Frosinone, Alatri, Arnara, Ferentino, Frosinone, Morolo, Patrica, Pofi, Supino, Torrice e Veroli si tratta di un momento importante: per ora, ci si mette d’accordo per la creazione di un Ufficio Europa, per la presentazione di progetti, commissionare studi, relativi alle opportunità offerte dalla Comunità Europea per aggregazioni di abitanti decisamente superiori ad ognuno dei 10 comuni coinvolti. Infatti, moltissimi contributi europei riguardano centri con almeno 50 mila abitanti. Frosinone è fermo a 43 mila. Ma l’area vasta, che non elimina le singole città ma le coordina, per affrontare problemi comuni, potrebbe essere decisiva per la lotta all’inquinamento, per avere voce in capitolo nelle scelte della sanità, per la questione delle infrastrutture stradali e così via. Ceccano ha sempre detto no, scegliendo la strada dell’isolazionismo amministrativo. Ora però Querqui, anche se non ancora entrato in carica e privo dei poteri, potrebbe dare un segnale di interesse, per togliere Ceccano dall’insignificanza territoriale, cui è stato condannato negli ultimi due lustri.

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Davvero, Pietro, mi auguro che Andrea sappia andare oltre la (per modo di dire) miopia amministrativa e programmatica del suo predecessore; la Contea, con tutto il rispetto, risale a millemila anni fa, cerchiamo tutti di guardare al futuro.