La Lamentazione per Giacoma de Ceccano, l’umanesimo alla corte dei Conti


L’arch. Vincenzo Angeletti Latini ci offre un altro dei suoi saggi sulla famiglia dei de Ceccano: stavolta ci informa di un componimento poetico alla corte dei de Ceccano

Molto ci sarebbe da scrivere sulla famiglia feudale dei de Ceccano (spesso erroneamente chiamata di Ceccano o ancora più impropriamente dei Conti, altra famiglia) la cui contea contava 22 castelli.
Sarebbe un lavoro improbo e difficile trattare organicamente le vicende di tale famiglia, i cui
personaggi abbracciano quasi 500 anni di storia, dal X al XV secolo. Mi limiterò quindi a piccoli
apporti su aspetti sconosciuti e oggetto di mie ricerche. Di queste acquisizioni ne anticipai i risultati,
in una giornata di novembre 2012, nel castello dei de Ceccano. Il compianto amico, lo storico Carlo
Cristofanilli, si soffermò sulla Cronaca di Ceccano (della quale è stata recentemente recuperata una
importantissima copia), coordinò gli interventi l’avv. Stefano Gizzi e la sala veniva impreziosita da
alcune opere pittoriche del maestro Marco Gizzi, rappresentanti cavalieri dei de Ceccano.

Il testo del componimento, scoperto grazie alla tesi di Antoine Thomas De Joannis de vita
Monsteriolo e operibus ( 1883) su Jean de Montreuil, è tra i manoscritti autografi di Pierre d’Ailly(1)
conservati nella Biblioteca di Cambrai, in particolare il 940 dal titolo “Cedula facta in Janua, anno
Domini MCCCCVIII, mense jannuarii, per me P. episcopum Cameracensem”, i cui primi testi sono
datati agli ultimi mesi del 1394.
Nella Biblioteca Vaticana vi è un manoscritto in elegante corsivo francese della fine del XIV sec..
Il testo principale “Contentus historie Troie” semplice riassunto de “Historia destructionis Troiae”
di Guido Colonna (2). Le pagine, che riportano testi e lettere, sono dall’inizio alla fine scritte dallo
stesso autore Jean de Montreil. Si tratta di quarantacinque testi raccolti senza criterio copia di quello
conservato a Cambrai. Molto interessanti sono i brani che de Montreuil riprende dalla Lamentatio di
Anonimo Ceccanese nelle lettere a Coluccio Salutati (4). Si confronti il testo nel rigo 15 della lettera
scritta dalla “desolata” Arezzo “dira siccitate collisam, que sic iacens ullum fructum arida non
producit..” del de Montreuil con “..siccitate collissa..et fructus ad nutrimenta iacens arida non
producit..” dell’Anonimo Ceccanese. Tale lettera consente la datazione della Lamentatio (*)
antecedentemente al 1384 anno nel quale de Montreuil si trova ad Arezzo.

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