Il procuratore della Direzione distrettuale antimafia. Carlo Villani, nella sua requisitoria al processo sul funzionamento del depuratore di Ceccano, ha chiesto al giudice del tribunale di Frosinone la condanna ad un anno e 10 mila euro di multa, con pena sospesa, per i responsabili della gestione dell’impianto, per aver omesso di dotare il depuratore consortile di Ceccano di un sistema di aspirazione e trattamento dell’aria, compromettendo in maniera significativa l’atmosfera circostante e il corpo idrico nel quale venivano immesse le acque derivanti dalla lavorazione di reflui industriali e urbani. Lo si apprende da notizie di stampa. Il procuratore ha insistito molto sulle molestie olfattive patite dai residenti al punto da costringere le autorità competenti, nella specie il Comune di Ceccano, a disporre la chiusura delle scuole. Il procuratore ha chiesto anche la condanna di due dirigenti della Provincia ad otto mesi e 6 mila euro di multa, con pena sospesa, in relazione al procedimento amministrativo di rilascio, nel 2019, dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) al depuratore consortile di Ceccano, omettendo «di imporre al gestore l’adozione di tutte le cautele necessarie», così contribuendo a cagionare l’evento contestato per i cattivi odori.

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