Lo si è visto nel confronto fra i candidati, il sabato prima della domenica delle palme, e poi nei tanti giovani che hanno il coraggio di candidarsi, di mettersi in gioco pubblicamente, di sfidare chi cerca voti, promettendo favori nell’immediato e nel futuro. Non è una cosa nuova: le storie delle tornate elettorali in Italia raccontano di paia di scarpe regalate in due momenti (una prima del voto e l’altra al conseguimento del risultato), buoni di benzina, camion di breccia, punti luce… fino alla promessa di sistemazioni lavorative. Tutti questi giovani e moltissimi candidati non avrebbero neppure la possibilità di fare cose simili, anche se aggiornate all’oggi… lavori gratuiti, assicurazioni sanitarie, sconti, gratuità, pranzi e cene per centinaia di persone, nessuna delle quali si chiede: ma chi paga? Coloro, dunque, che non accettano un simile sistema, abbiano coraggio, tornino alla piazza, a discutere direttamente con gli elettori liberi, lasciando il sottobosco dei clienti e dei patroni a chi ha fatto diventare la politica il proprio mestiere e non una missione di qualche anno, in favore del bene comune dei cittadini, magari rimettendoci anche del proprio. Ceccano è stata sconvolta dalle indagini per la corruzione e le mosse degli inquirenti fanno presagire ulteriori sviluppi nel prossimo futuro. La città però ha reagito grazie a comitati ed associazioni che hanno fatto sentire la voce dei cittadini, capace di tacitare i professionisti della politica. Riportate in piazza la politica: sarà bene accetta.

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