Le produrrà l’impianto INSPIREE di Itelyum, nello stabilimento di Ceccano che già ospita la raffineria per il recupero degli oli esausti. Il recupero delle terre rare avverrà dai magneti contenuti nei motori elettrici e dagli hard disk. Attraverso il disassemblaggio dei magneti e l’applicazione di un processo idrometallurgico (i magneti vengono dissolti con degli acidi e le terre rare vengono separate), la struttura arriverà a recuperare fino a cinquecento tonnellate l’anno di ossalati di terre rare, più precisamente neodimio, praseodimio e disprosio. Le Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici che comprendono il gruppo dei lanthanidi (da lantanio a lutezio) e due metalli, scandio e ittrio, che si trovano nelle stesse famiglie della tavola periodica. Sebbene il termine “terre rare” possa far pensare che siano scarse, in realtà sono relativamente abbondanti in natura, ma la loro estrazione è complessa e costosa. Le terre rare sono fondamentali per una serie di tecnologie avanzate, tra cui: Industria chimica e metallurgica: come catalizzatori per la raffinazione del petrolio o per migliorare le prestazioni dei motori. Tecnologie verdi: come le turbine eoliche e i veicoli elettrici, che richiedono magneti permanenti e batterie ad alte prestazioni. Elettronica: per la produzione di schermi LCD, dispositivi a LED, computer e smartphone. Difesa: per la produzione di sistemi radar, missili, e altre apparecchiature di difesa.

Lo afferma il quotidiano on line L’inkiesta in un articolo che potete leggere qui nella sua interezza
per restare aggiornati, gratuitamente, inserire la mail
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento