Arrivano i primi pignoramenti sui conti correnti dei ceccanesi da parte del concessionario per la riscossione dei tributi, e, come prevedibile, partono i primi ricorsi in tribunale per contestarli.
Il protagonista è un pensionato di 83 anni che, alcune settimane fa, aveva ricevuto un provvedimento
ingiuntivo da parte della società di Grosseto, cui nel 2024 il Comune di Ceccano ha affidato la riscossione
forzosa dei tributi comunali. Il provvedimento comportava un avviso di pagamento coattivo con
cui gli veniva contestualmente congelata sul conto corrente la somma di 1.900 euro. Assistito dal suo legale di fiducia, Avv. Filippo Misserville, il combattivo pensionato non ha voluto accettare
l’imposizione, che ritiene ingiusta, e ha presentato al Tribunale di Frosinone un ricorso, chiedendo
l’annullamento dell’atto e contestando una lunga serie di violazioni dei diritti del contribuente – dalla
chiarezza della pretesa tributaria al calcolo degli interessi, fino alla legittimità della stessa autorizzazione del Comune di Ceccano. La causa è stata fissata ad ottobre: l’esito non è affatto scontato ma sembra possibile che, ove il ricorso dovesse essere accolto, ad essere messi in dubbio potrebbero essere tutti gli atti analoghi inviati in queste settimane a molti cittadini dal concessionario per la riscossione dei tributi.

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