C’è ma non si vede, i cittadini di Ceccano lo pagano, sia con soldi del bilancio comunale, sia con l’addizionale IRPEF regionale, fra le più alte in Italia. E’ una spesa di quasi mezzo milione di euro l’anno, eppure, non funziona. Ci riferiamo al trasporto pubblico a Ceccano, da non confondere con il trasporto scolastico, cancellato del tutto in questo ultimo anno. Il TPL, trasporto pubblico locale, a Ceccano termina alle 17,05, orario di partenza dell’ultima corsa dalla stazione ferroviaria. Se arrivi dopo, come accade alla stragrande maggioranza dei viaggiatori pendolari, ti arrangi. Chiunque può constatare come i mezzi del TPL viaggino costantemente vuoti. A che serve dunque spendere tutti questi soldi per un servizio che non funziona? Quando i cittadini di Ceccano potranno avere un trasporto pubblico che sia degno di questo nome? Non ci sono orari pubblicati, non ci sono paline, non ci sono pensiline dopo aspettare l’autobus al riparo dalle intemperie. Eppure il potenziamento ed il funzionamento del TPL dovrebbe essere scelta obbligata in una città che vanta la maglia nera per le polveri sottili. Si dice che i ceccanesi preferiscono l’automobile. La realtà è che fino ad oggi, invece, il trasporto pubblico i ceccanesi non l’hanno mai avuto, pur avendolo pagato, e, perciò, non l’hanno mai utilizzato. Sarà una delle sfide per la prossima amministrazione, se vorrà fare effettivamente gli interessi dei cittadini: bisognerà revisionarne le corse, razionalizzandole, e integrarle con quelle del Cotral e delle ferrovie, immaginare una collaborazione con gli altri comuni viciniori, soprattutto Frosinone, aderendo al metrebus per non dover fare tre biglietti diversi, avere un sistema di comunicazione efficiente per i cittadini.

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