I ceccanesi sono stati privati in questi anni delle opportunità previste dal piano regionale di risanamento della qualità dell’aria: se l’amministrazione l’avesse adottato ci sarebbero stati contributi straordinari per l’acquisto di auto elettriche e soprattutto per i filtri da applicare ai camini a legna. Lo ha affermato l’arch. Anita Mancini, durante la recente assemblea del comitato del centro storico. La professionista, nel suo intervento, ha messo in luce come la questione della qualità dell’aria che respiriamo deve diventare la priorità per qualunque amministrazione andrà a governare Ceccano nei prossimi anni. L’aria la respiriamo tutti e il forte inquinamento da polveri sottili ha gravi conseguenze per la salute. Ceccano ha i dati peggiori di tutta la Regione Lazio e nel 2025 ha già superato il numero massimo dei giorni con una concentrazione superiore ai 50mg per metro cubo, come valore medio nelle 24 ore. Perciò è indispensabile mitigare il rischio, soprattutto nel periodo invernale, in cui la combinazione dei camini accesi e dell’assenza di ventosità porta a concentrazioni micidiali di polveri nell’atmosfera. Purtroppo – ha detto l’arch. Mancini – le amministrazioni di Ceccano hanno ampiamente sottovalutato il problema, dando l’idea che i dati sull’inquinamento fossero falsati dalla posizione della centralina, non consentendo ai cittadini di accedere alle opportunità offerte dal piano regionale.

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