Riceviamo e pubblichiamo volentieri un interessante contributo dell’arch. Luigi Compagnoni su Lorenzo Cecconi, affermato pittore romano, a cavallo fra il XIX e il XX secolo
La straordinaria vicenda che vide sul finire dell’Ottocento, famosi pittori italiani interessarsi a ritrarre nei loro quadri scene di vita in costume della Ceccano dell’epoca, angoli caratteristici del paese o i paesaggi della circostante campagna, offre continuamente nuovi spunti di studio e approfondimento.
La figura artistica principale attorno al quale ruota l’interesse di altri pittori a spingersi oltre Roma e alla sua campagna per dipingere scorci di un paese della Ciociaria è rappresentata da Aurelio Tiratelli che a Ceccano strinse un forte legame con la comunità come testimoniato dalle tante opere che qui realizzò.
Tiratelli esordì come scultore ma ben presto passò alla pittura riscuotendo sempre maggiore successo oltre che dal pubblico anche dalla critica e strinse forti rapporti con tanti pittori suoi contemporanei come Pio Joris, una delle figure più importanti nel panorama della pittura romana dell’Ottocento, in particolare nell’ambito dell’esperienza della pittura di paesaggio. Di Joris, cognato del Tiratelli avendone sposato la sorella Sofia, è noto al pubblico l’acquerello dal titolo “Scorcio di Ceccano”, che ritrae un angolo dell’attuale Largo Tommasini. Tra gli altri pittori, che soggiornarono a Ceccano, occorre ricordare Stefano Donadoni appartenente alla corrente del Vedutismo, genere pittorico che si occupava di paesaggi o di città riprese dal vero, che rappresentò, con splendidi acquerelli, la campagna nei pressi di Ceccano oggi di difficile localizzazione. Infine, Scipione Simoni, uno dei fondatori dell’associazione degli acquerellisti Romani, autore di magnifici acquerelli realizzati nel 1893 che raffigurano scorci, ancora oggi perfettamente identificabili in via S. Antonio, nel cuore della parte più antica di Ceccano.
Ma Tiratelli ebbe anche tanti allievi e, tra i più noti ed apprezzati, va senz’altro annoverata la figura di Lorenzo Cecconi(1863-1947): egli entra a far parte giovanissimo dei “XXV della campagna romana”, un gruppo formato da 25 artisti accomunati dal gusto di ritrarre dal vero la natura. Tale compagine fu sciolta nel 1934, dal fascismo. Nell’ottobre 1883, Cecconi è presente a Ceccano e realizza 4 disegni tutti a matita che pubblichiamo in anteprima dopo averli acquisiti da una casa d’arte di Milano , di cui 2 rappresentano angoli del centro storico e due con soggetti di natura floreale. Soprattutto le due vedute del centro storico sono state particolarmente interessanti per la ricerca e riscoperta dei luoghi, dove il pittore eseguì questi mirabili disegni, “imprigionandone” la bellezza e autenticità che ancora, a tanti anni di distanza, ci affascinano.
Ebbene, il luogo è ubicato sulla parte finale del percorso carrabile dell’attuale via Porta Abbasso, prima di proseguire su via del Montano Vecchio (sulle vecchie mappe catastali è riportata come via Quattro Cantoni), radicalmente cambiata sia per le pesanti distruzioni dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale e sia per le esigenze dello sviluppo moderno, in particolare per la realizzazione di slarghi necessari per il passaggio e parcheggio di autovetture.
Dal confronto tra la situazione dell’epoca e quella di oggi, si è rilevato che la sagomatura della scalinata è la stessa, anche se i gradoni sono stati ricoperti di asfalto rispetto all’originaria pavimentazione in ciottoli di pietra, mentre, intorno, sono scomparsi gli edifici che coronavano il piccolo slargo, rappresentato dalla matita del Cecconi. Particolarmente emozionante è stato individuare alcune pietre sul muro soprastante, che sono rimaste identiche a quelle ritratte nel 1883! Altra annotazione interessante è la sagoma del piccolo campanile sullo sfondo: forse potrebbe identificare l’ubicazione della chiesetta di S. Antonio, di cui oggi è completamente scomparsa ogni traccia, a seguito dei rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei decenni e delle nuove costruzioni.
Per il secondo disegno a matita di un angolo del centro storico, realizzato sempre nell’ottobre del 1883, è stato impossibile localizzarne il luogo, anche se sicuramente ubicato nelle adiacenze, ma nel contempo è interessante la rappresentazione grafica di un elemento tipico dell’architettura civile del Medioevo ,oggi quasi del tutto scomparso nel centro storico , il profferlo, che consentiva, tramite una scala esterna, di raggiungere i piani sopraelevati, mentre al di sotto, con un apertura di solito ad arco, si accedeva al piano terra destinato a bottega, a cantina o più raramente a stalla .
In definitiva, è attraverso la visione e la lettura di questi straordinari disegni, che rappresentano una testimonianza di grande valore culturale per l’interesse che il paesaggio ed in particolare il centro storico offrivano agli artisti, che si rilevano ancora oggi aspetti di una comunità, raccolta attorno al suo cuore antico, funzioni e significati che nello sviluppo moderno sono stati persi completamente.
Sarà possibile nel futuro , al di là delle ricerche storiche e culturali attuali , pensare o ipotizzare di poter riutilizzare i fabbricati abbandonati o le piazzette della parte antica di Ceccano ad uso abitativo, recuperare le piccole botteghe o laboratori artigianali con destinazioni per attività culturali o sociali per dare nuova vita al centro storico, recuperandone l’antica bellezza come emergeva dai pennelli o dalle matite di Tiratelli, Joris, Donadoni, Simoni ed infine da Lorenzo Cecconi?
Luigi Compagnoni






architetto
Nota: i disegni a matita di Lorenzo Cecconi realizzati nell’ottobre del 1883 sono di proprietà dell’Arch. Luigi Compagnoni, se ne autorizza la riproduzione o divulgazione previa citazione della provenienza.
o
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento