Sembra incredibile ma è così: nel 2025, più di un terzo della popolazione di Ceccano, qualcosa come 10 mila residenti, scarica nelle fosse biologiche e non nella rete fognaria collegata ai depuratori. Chiunque può immaginarne gli effetti sull’ambiente. Si tratta di una situazione che ha molteplici cause tra le quali innanzitutto, la grande dispersione della popolazione sul territorio, con diffusi fenomeni di abusivismo, sanati amministrativamente, ma non ambientalmente, con insediamenti che avrebbero avuto necessità di opere di urbanizzazione che non sono mai state realizzate. A questo si aggiunga la mancanza di iniziative per la costruzione di impianti fognari nel corso degli anni. La situazione non è cambiata con l’arrivo di Acea che ha anche la gestione delle fognature. Era stati promessi chilometri di nuovi impianti di raccolta. Si sono visti pochissimi interventi. Così migliaia di persone scaricano nelle fosse biologiche a dispersione, difficili da controllare nel loro corretto funzionamento, pur se ben progettate e realizzate. Di fronte ad una situazione di questo genere chiunque si sarebbe immaginato che la costruzione degli impianti fognari sarebbe dovuta essere la priorità amministrativa per Ceccano. Eppure non è stato presentato nessun progetto per il PNRR, perdendo un’occasione straordinaria per la città.

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E’ VERO , SEMBRA INCREDIBILE SIAMO ALLE ORIGINI IN QUESTO COMUNE SENZA FOGNE QUANDO LE ACQUE REFLUE PREVALENTEMENTE DERIVANTI DAL METABOLISMO UMANO E ATTIVITA’ DOMESTICHE SI RICORREVA AL “DIRITTO DI GETTO”