Una musica antica, scoperta grazie al riutilizzo delle pergamene come coperture dei fascicoli dei notai: quelle notazioni, scoperte a Montecassino e all’Archivio di Stato di Frosinone, nei fascicoli dei notai di Ceccano, sono tornate a far sentire la loro melodia, grazie all’arch. Vincenzo Angeletti che le ha rintracciate e alla passione di Andrea Micheli, liutista, che le ha riproposte al pubblico nell’ultimo incontro sul Giubileo a Santa Maria a fiume, lo scorso 11 gennaio. In quelle pergamene sono presenti le notazioni dei musici della corte de i Ceccano, i signori della Contea, che potevano permettersi anche una presenza di artisti e di musicisti. Scrive Andrea Micheli: L’aver partecipato con i miei strumenti a questo interessante evento culturale di riflessione in apertura del Giubileo, è stata una piacevole esperienza. È stato emozionante, a conclusione della mia breve “passeggiata musicale” a ritroso nel tempo, l’aver ridato vita e suono ad una musica unica, scritta e rimasta dimenticata per secoli: un virelai a tre voci, Venes a moy, in notazione mensurale nera, che ho trascritto per il mio strumento. Si presume risalga alla fine del ‘300 ed è stato ritrovato nel nostro territorio insieme a frammenti di altre otto composizioni, “nascosto” su una pergamena riciclata in epoca rinascimentale, utilizzata come coperta di un registro notarile.

Un virelai a tre voci, Venes a moy, in notazione mensurale nera che ho trascritto per il mio strumento. Si presume risalga alla fine del ‘300 ed è stato ritrovato nel nostro territorio insieme a frammenti di altre otto composizioni, “nascosto” su una pergamena riciclata in epoca rinascimentale, utilizzata come coperta di un registro notarile.

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