C’è stata probabilmente una trattativa tra la tifoseria del Ceccano e le autorità: il ponte Martiri delle Foibe sarà completamente interdetto a tutti, veicoli e pedoni, domenica 13 ottobre, dalle ore 13, fino al termine della partita, mentre la Curva Nord assicura che non ci saranno proteste e manifestazioni. Tutto scaturisce dai provvedimenti del giudice sportivo che ha decretato lo svolgimento a porte chiuse della partita Ceccano Morena, in programma appunto domenica 13, a causa delle offese alla terna arbitrale da parte dei tifosi ceccanesi durante l’incontro con lo Sterparo del 6 ottobre. Si tratta di un provvedimento molto grave, oltre il quale c’è la squalifica del campo. Inizialmente, sembrava che la tifoseria volesse schierarsi sul ponte, nonostante il divieto imposto dall’ordinanza del comune. Lo si arguiva da un manifesto con l’esplicito slogan: stadio chiuso? ponte aperto. Successivamente, in un comunicato pubblicato ieri, oltre alle accuse nei confronti dei giornalisti, definiti terroristi e nemici, si legge che lo slogan intendeva soltanto dire che i tifosi avrebbero fatto comunque sentire la loro voce anche a distanza e che non era stata proclamata alcuna protesta, manifestazione o atto di forza. Intanto il comune ha emanato un’altra ordinanza in cui appunto si vieta l’attraversamento del ponte che sovrasta il Popolla e dai cui è possibile vedere la partita, anche senza entrare nel campo sportivo. La situazione è tenuta sotto controllo dai carabinieri, il cui comandante, il luogotenente Fabio Laurentini, ci ha dichiarato che nei suoi contatti con la tifoseria del Ceccano questa si sia dimostrata, come sempre, collaborativa. Il comandante aveva già espresso il suo apprezzamento per il comportamento della curva nella partita inaugurale del campionato, nel momento in cui fu fatto rispettare il divieto di accesso al Popolla ad un numero di persone superiore a 199, come stabilito dal comune, e i tifosi lasciarono le gradinate per solidarietà con chi era rimasto fuori.

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