di Gianluca Masi, astronomo

Alle ore 14:44 del 22 settembre, il Sole, nel suo moto apparente tra le stelle lungo l’eclittica (ovvero la proiezione in cielo dell’orbita della Terra), incrocia da Nord verso Sud l’equatore celeste (ossia la proiezione in cielo dell’equatore della Terra). Un traguardo importante, che segna l’arrivo astronomico di una nuova stagione: l’autunno per l’emisfero nord (che dunque congeda l’estate), la primavera per l’emisfero australe (che lascia l’inverno alle sue spalle). Come evidente dalla sua etimologia (dalla locuzione aequa nox, cioè “notte uguale (al dì)”, derivata dal latino aequĭnoctĭum), all’equinozio il centro del disco solare rimane per lo stesso numero di ore sia sopra che sotto l’orizzonte: una “equa” spartizione tra dì e notte, al netto dei crepuscoli, del lento moto apparente del Sole (che non si ferma all’equinozio!) e della rifrazione atmosferica. Da questo momento, l’emisfero nord vedrà ridursi costantemente la durata del dì a vantaggio di quella della notte, con la felicità degli amanti delle stelle, fino al culmine del solstizio di dicembre, quello d’inverno. Per l’emisfero australe, sarà la notte ad assottigliarsi sempre più, andando verso l’estate. Al polo nord, poi, inizia la lunga notte artica, al polo sud, invece, l’interminabile dì antartico.
Agli equinozi, inoltre, il Sole sorge esattamente a est e tramonta perfettamente a ovest. Sempre agli equinozi, sono più rapidi i tramonti e le albe, riferendosi al tempo necessario per vedere (s)comparire l’intero disco solare. Quanto sopra vale al netto degli effetti atmosferici della rifrazione e diffrazione della luce solare. La cultura popolare colloca l’equinozio d’autunno boreale al 23 settembre, ma a causa dei reali meccanismi astronomici sottostanti, che si fanno intravedere nella convenzione degli anni bisestili e del loro computo (tema questo che ci ricorda della Riforma del calendario operata da Papa Gregorio Decimo Terzo ed entrata in vigore il 4 ottobre 1582, proprio per riallineare il calendario e le esigenze liturgiche – in primis la data della Pasqua – ai movimenti del cielo), lo vedremo accadere quest’anno il giorno 22. Nel 2092 e 2096, rispetto all’ora standard di Tempo Universale, avremo l’equinozio d’autunno addirittura il 21 settembre.
Astronomicamente, la posizione del Sole all’equinozio di settembre corrisponde al “Primo Punto Libra”,: anticamente, in questa data il Sole entrava nella costellazione della Bilancia (al giorno d’oggi il Primo Punto Libra si trova nella costellazione della Vergine, per via della Precessione degli Equinozi scoperta da Ipparco di Nicea).
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