Ci sarà giovedì 22 agosto, dalle ore 20, la processione con la statua del santo e la reliquia della porta santa di Santiago di Compostela. Si snoderà da Piazza Mancini fino al Santuario di S. Mxaria a Fiume, accompagnata da un corteo rievocativo. Ricorda l’antica devozione che lega Ceccano a San Giacomo, nella venerazione di Compostela. Nei pressi del ponte sorgeva la chiesa dedicata a San Giacomo, attorno alla quale si svolgeva una fiera del bestiame, che affonda le sue origini nella storia della Contea dei de Ceccano: il culto di San Giacomo a Ceccano è attestato da una notevolissima quantità di documenti che confermano l’importanza del pellegrinaggio di Egidia, una delle prime donne ad arrivare in Galizia, alla tomba di San Giacomo, in finibus terrae. Il figlio Giovanni, dopo quel pellegrinaggio, fece edificare due chiese S. Maria a fiume, consacrata nel 1196, con grande concorso di cardinali vescovi ed abati, e poi, nel 1209, la chiesa di S. Giacomo ad pontem, scomparsa poi nel secolo XVIII, probabilmente trascinata via da una piena. Attorno a queste chiese, appunto, si svolgeva una grandissima fiera nel giorno della Festa di San Giacomo, il 25 luglio. Una venerazione tanto radicata che il dialetto ha conservato l’espressione ispanica: Sant’Iacu d’ Galizia. Furono poi i Colonna, nel secolo XVI, a spostare di un mese la fiera per non farla coincidere con un’altra dei propri possedimenti. In entrambe le chiese, fra le reliquie, furono inseriti anche i resti delle vesti liturgiche di San Tommaso Beckett, arcivescovo di Canterbury, assassinato dai sicari del re d’Inghilterra nella sua cattedrale. A san Tommaso i de Ceccano erano particolarmente devoti, come narrato nella ricerca storica condotta dal Liceo di Ceccano
Ora la fiera è molto ridotta rispetto al passato e qualche tentativo di rinvigorimento sperimentato negli ultimi anni non ha dato buoni risultati.

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