La filiera non ha funzionato: il progetto per il potenziamento della videosorveglianza a Ceccano non è stato approvato dal Ministero degli interni, che ha finanziato 243 dei 1500 progetti presentati dalle amministrazioni comunali di tutta Italia. Rimarrebbero perciò in funzione le 36 o 37 telecamere, numeri appresi durante una seduta del consiglio comunale di Ceccano. Non si sa quante di queste siano oggi efficienti, dopo che si sono registrati alcuni incidenti stradali che dovrebbero averne inficiato il funzionamento, come a Piazza Berardi. Si tratta di uno dei tanti dati che Palazzo Antonelli mantiene riservati, senza alcun motivo. Invece il comune dovrebbe dichiarare quali zone sono effettivamente coperte dal sistema di videosorveglianza, come prevede la legge. Potrebbe essere questa l’occasione per rivedere il sistema complessivo della videosorveglianza a Ceccano. Rimane, infatti, sempre da capire il perché le forze dell’ordine, Polizia Municipale e Carabinieri, non dispongano ancora dell’accesso remoto alla sala controllo delle telecamere, che renderebbe quegli occhi elettronici fondamentali per il controllo della situazione del traffico e dell’ordine pubblico, in tempo reale. In una lontana conferenza stampa, Palazzo Antonelli si era impegnato a collegare le sale operative delle forze dell’ordine con le telecamere a disposizione del comune ma non sembra che la cosa sia diventata realtà. Eppure dovrebbe essere la normalità, come in tutti i comuni italiani.

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Le telecamere sono necessarie per avere sempre il controllo della sicurezza dei cittadini, aumentiamo le telecamere e che siano sempre in funzione.