Una strana vicenda si sta svolgendo in questi giorni a Ceccano: la caserma dei carabinieri di via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa sta subendo lavori di ripristino dal 2015, come recita la tabella che, ancora oggi, a 9 anni di distanza, testimonia dell’inizio dei lavori. Una vicenda complicatissima, in cui si incrociano interdittive antimafia e ritardi burocratici, con il risultato che i carabinieri, a Ceccano, non hanno la loro caserma e son dovuti stare in esilio a Giuliano di Roma per alcuni anni e ora si trovano a condividere con la polizia municipale i locali che ospitavano gli uffici giudiziari, in via Falcone. Negli ultimi mesi sembra ci siano stati ripetuti contatti fra l’Arma dei Carabinieri e il comune di Ceccano per trovare una soluzione al problema. Era stata ipotizzata anche l’utilizzazione dei locali della scuola di via Marano, che l’Arma avrebbe ristrutturato a proprie spese ma, non si sa perché, questa ipotesi è tramontata. Ora il comandante della compagnia di Frosinone, ha rotto gli indugi, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Ceccano, lo scorso 13 luglio, offrendo la disponibilità dell’Arma ad accollarsi le spese per la conclusione dei lavori dello stabile di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. A rendere nota la vicenda è un comunicato stampa dei consiglieri di opposizione, Andrea Querqui, Mariangela De Santis, Emanuela Piroli, Emiliano Di Pofi, che stigmatizzano la mancata risposta da parte di Palazzo Antonelli ad una proposta, che a loro parere, risolverebbe una questione che il comune non è in grado di definire, se non con un ulteriore esborso finanziario, rispetto al mezzo milione di euro già speso dai cittadini di Ceccano. Potete leggere nella sua interezza il comunicato qui. I consiglieri chiedono la convocazione di un consiglio comunale per discutere della proposta ma Palazzo Antonelli fa orecchie da mercante. Infatti è stata convocata una riunione del civico consesso per il 7 agosto, senza questo punto all’ordine del giorno.

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