La nostra piccola festa, la chiamano quelli del Comitato della Madonna del Carmine, la chiesetta, assediata dal cemento, che fa da riferimento per tutta la zona ad ovest di Ceccano, ora fortemente urbanizzata. Ma la devozione al Carmine a Ceccano è molto diffusa, come ovunque nel territorio in cui viviamo. E il comitato vuole sostenere l’antica tradizione che riprende vigore, pur con la chiesetta che dà il nome alla strada, ormai completamente circondata dalle abitazioni senza una zona di rispetto. La celebrazione ci sarà alle 18 di martedì 16 luglio, con il rosario e la supplica e poi la processione, che percorrerà via Madonna del Carmine, via del Castagno, via Diaz, via della Repubblica, via Gramsci, via Madonna della Pace per ritornare poi alla chiesetta per via Madonna del Carmine. Leggiamo da Avvenire: Dietro alla devozione della Madonna del Carmelo c’è un profondo messaggio teologico: la fede è un abito che tutti vedono e che affascina non con “effetti speciali”, ma grazie alla sua profonda semplicità. Tutto nasce dal racconto riportato al capitolo 18 del primo Libro dei Re: sul Monte Carmelo, l’attuale Haifa in Israele, il profeta Elia mostra ad Acab la potenza del Signore, contenuta in una piccola nuvola che porta la pioggia e vince l’arsura, dopo anni di siccità. Un’immagine potente nella quale la tradizione ha visto l’opera di Maria, il cui ventre ha donato al mondo l’unica fonte in grado di estinguere la nostra sete d’Infinito. Da questo stesso brano è poi nata l’esperienza dei monaci del Carmelo. La Madonna del Carmine, poi, apparve il 16 luglio 1251 a Simone Stock, priore generale dell’Ordine carmelitano, promettendo la salvezza a coloro che avrebbero portato lo scapolare consegnato allo stesso religioso.

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