E’ passato quasi un anno dalla notizia che l’Arpa, l’Agenzia regionale che si occupa dell’ambiente, dopo le analisi effettuate su un campionamento di qualche mese prima, il 15 novembre 2022, aveva rilevato un forte inquinamento dei pozzi in contrada Acquasanta a Ceccano: 10 microgrammi/L per il composto triclorometano e 0,2 microgrammi/L per il bromodicloretano, eccedenti il limite di legge pari rispettivamente a 0,15 microgrammi/L e 0,17 microgrammi, per litro. Nel caso del triclorometano, il cloroformio, i valori eccedevano di ben 100 volte la soglia massima prevista dalla legge. A seguito della comunicazione dell’Arpa, il sindaco emetteva, il 12 maggio 2023, un’ordinanza con cui, oltre al divieto dell’uso dell’acqua come potabile, ne impediva l’uso anche per innaffiare l’orto e per abbeverare il bestiame. L’ordinanza stabiliva il divieto per un raggio di 500 metri, grosso modo dal ponte autostradale. Da allora nessuna notizia: sono state effettuate altre analisi? l’acqua è ancora avvelenata? Perché non vengono informati i cittadini, che magari hanno ripreso ad innaffiare orti e ad abbeverare il bestiame?

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