Non c’è soltanto Luigi Mastrogiacomo, trucidato dai nazifascisti proprio 80 anni fa, alle Fosse Ardeatine, dopo essere stato arrestato perché conservava una ricetrasmittente nel barcone di cui era custode. Il Museo della Liberazione in via Tasso, dove la Gestapo aveva installato le sue prigioni speciali, ricorda anche Francesco Bruni, nato a Ceccano nel 1925, attivo nella Resistenza romana, nelle formazioni della contraerea. Colpito a bruciapelo con due colpi di pistola, il 25 gennaio 1944, in via Crispi, da un ufficiale delle SS che lo pedinava, morì l’8 maggio, a 19 anni, dopo atroci sofferenze, per le torture cui fu sottoposto, mentre era ricoverato al San Giacomo. Del giovane Bruni, il Museo conserva la camicia macchiata dal suo sangue e la sciarpa rossa, crivellata dai due proiettili. Luigi Mastrogiacomo è ricordato a Ceccano da una lapide, un po’ trascurata, in Piazza Municipio, e completamente ignorata nell’80° della morte, tanto da suscitare le proteste dell’ANPI, l’Associazione Partigiani di Ceccano. Ne meriterebbe, però, una anche Francesco Bruni.



qui altre immagini tratte dal Museo della Liberazione in cui sono ricordati altri conterranei come il generale Simoni di Patrica, don Giuseppe Morosini di Ferentino, Emilio Pagliaroli di Ceprano, Vittorio Marandola, di Cervaro, Giuseppe Testa di Alvito.
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