Ci sono quattro firme nel progetto finanziato dalla Regione Lazio per la grande ciclovia (una strada completamente dedicata alla circolazione a pedali) che collegherà la capitale d’Italia con il Molise e tre sono di Ceccano, che si trova al centro delle direttrici della ciclovia. Due architetti, Luigi Compagnoni e Matteo Capuani, e un avvocato Rino Liburdi, si sono visti approvare dalla Giunta Regionale un progetto presentato nel 2019 con la Camera di Commercio, presieduta da Pigliacelli, ed ora inserito nel piano delle opere pubbliche del Lazio: si tratta di due ciclovie, una che segue il percorso del fiume Sacco, l’altra quello del Liri, per un investimento di 32 milioni di euro. Le due ciclovie collegheranno la Tirrenica che prende le mosse da Ventimiglia fino a Roma, con la ciclovia del Sole. Sono due opere rispettivamente di 76,5 km lungo il fiume Sacco e 120 lungo il fiume Liri. Non sono piste ciclabili ma ciclovie vere e proprie con larghezza di 3 metri, lontane dalla strade frequentate dagli altri veicoli, così da garantire la sicurezza dei ciclisti. Insomma non sono strade per fare sport, mentre le macchine ti sfrecciano accanto, ma per spostarsi normalmente, in alternativa all’automobile. La bicicletta ripensata per essere mezzo di trasporto, non soltanto attrezzo per la pratica sportiva. Se, ad esempio, bisogna spostarsi in bici da Castro a Ceccano e viceversa, non si deve far seguire il percorso della Frosinone Gaeta, ma quello del fiume, tutto pianeggiante. Ebbene il progetto, al 75% ceccanese, ora sta per diventare realtà per offrire due nuove strade al cicloturismo che nel Lazio meridionale si congiungerà con i cammini del turismo religioso. Quando la ciclovia sarà realizzata si potrà andare in sicurezza da Ferentino a Castro dei Volsci, passando per Frosinone e Ceccano e poi proseguire fino a Cassino.


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Per chi và in bicicletta è meglio ,ma il costo è molto eccessivo e il fiume è ancora il più inquinato d,Europa e ma i relatori vanno in bicicletta ,saluti.