Per San Valentino l’Archivio di Stato di Frosinone ha pubblicato una ballata d’amore del primo Quattrocento, conservata nella Collezione delle Pergamene e proveniente dall’archivio notarile di Ceccano

Ballata
– verso
Fili parien ben d’oro i suo’ chapelli
E-lle chiom’amorose pur di quelli.
Regna quest’alta (nel s)uo (bel co)stume,
Mostra i sembianti chon suo vaga cera.
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Virelai
– recto
De bone foy et de loial desir
Vous serviray, dame, sains fallir.
Qui en vous amer de cuer met son plasir
Ja mays certes ne puet nulz malz avoir.
Consteintement ye me vueil dyai tenir
Puis que constance tient tout mon poir.
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ASFr, Collezione delle Pergamene n. 267 (38)
Bifolio in pergamena, contenente quattro composizioni polifoniche profane del primo Quattrocento. Si tratta di un unicum. Due delle composizioni, in italiano, sono ballate (canzone a ballo), le altre due, in francese, sono virelai (canzone trobatorica).
La pergamena fu utilizzata come copertina del protocollo notarile n. 12, (1523-1525) dell’archivio notarile mandamentale di Ceccano, del notaio Jacobellus Augustini Paniscaldi, vicario foraneo e canonico della chiesa di S. Maria a Fiume, abate della chiesa di S. Nicola e arciprete della chiesa di S. Giovanni Battista di Ceccano.
Da: “Storie di donne in archivio: una ricerca sulla condizione femminile”, Catalogo a cura di Viviana Fontana. Frosinone, Quaderni dell’Archivio di Stato di Frosinone, n. 5, 2003, p. 23.
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