Ce ne sono visibili 13, alcune incastonate nelle mura, altre basamenti di statue, tutte rintracciate attorno al Santuario e riutilizzate per la sua costruzione. Sono la testimonianza viva dell’antica Fabrateria Vetus che sorgeva lungo le rive del fiume Sacco, e che l’arch. Vincenzo Angeletti Latini ha fatto riscoprire durante l’incontro organizzato sabato 27 gennaio a Santa Maria a fiume, dall’Associazione Cultores Artium, in collaborazione con la Rete delle Associazioni di Ceccano, coordinata dalla Proloco. E’ la prima volta che viene realizzato un percorso, in italiano e in inglese, che permette ai visitatori di scoprire le lapidi presenti, leggerne il testo latino e la relativa traduzione. Davvero un ottimo strumento per incrementare l’interesse nei confronti del Santuario di S. Maria a fiume, già Monumento nazionale, distrutta 80 anni fa dagli eventi bellici. Complimenti!

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