Così il vescovo diocesano, mons. Ambrogio Spreafico, si è rivolto ai fedeli, che assiepavano ieri mattina la chiesa di S. Maria a fiume, a Ceccano, per la celebrazione del 25° di sacerdozio dell’abate parroco, don Sebastian. Nell’omelia, il presule ha detto: siamo qui con te, don Sebastian, per rendere grazie al Signore per la grazia che ci ha concesso di averti qui con noi. Sappiamo che il Signore assicura la sua presenza anche quando siamo deboli e impauriti. La Parola di Dio, di cui domenica 21 gennaio celebreremo la Giornata, feconda la nostra esistenza e ci dà forza, è la sorgente inesauribile del nostro vivere. Il mondo ha tanto bisogno di chi sappia esprimere tenerezza, simpatia e non di cocciutaggine e di amarezza, di prevaricazione, di odio, guerra, distanza dagli altri, inimicizia. C’è bisogno di parole di pace, chiese sorelle, popoli fratelli come disse Atenagora incontrando Paolo VI a Gerusalemme. I contrasti invece sembrano prevalere – ha continuato mons. Spreafico – Anche per questa città, siate gente di comunione, pur con idee diverse, collaborare fra di voi, siate esempio di fraternità e di amicizia, case aperte per l’ ascolto e la solidarietà. Noi cristiani siamo tutti servi, nessuno è padrone di niente, il servo dà una mano, non esclude. Possiamo volerci bene, nessuno sia prevaricatore e prepotente. Siamo in un mondo difficile e complesso – ha concluso il vescovo – alziamo lo sguardo. Tu, don Sebastian, sei il simbolo di un mondo lontano da noi che ci è però vicino grazie alla comunanza della natura umana e della nostra fede.

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