Sulla grande tela di Ceccano è raffigurato sant’Antonio da Padova, nella tradizionale iconografia recante il giglio nella mano destra ed il libro col Bambino nella sinistra, tutt’intorno sono disposti quattordici riquadri raffiguranti i miracoli del Santo, i modelli compositivi del dipinto sono tipici di queste rappresentazioni riferite all’enorme diffusione del culto del Santo, che si rinnova qui nella tradizione locale. Alcune di queste espressive scenette si sono rivelate, in parte nascoste sotto alla cornice, proprio quando l’opera è stata rimossa dalla sua collocazione e preparata per il trasporto dai restauratori.

Sono le parole con cui la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio annuncia il ritorno a Ceccano della tela di Sant’Antonio da Padova conservata nella chiesetta della Madonna de’ Loco. La riconsegna alla città avverrà martedì prossimo, 21 novembre, alle ore 11,30. Si è trattato di un intervento nel quadro del grande progetto di restauro dei beni mobili delle province di Frosinone e Latina. Insieme al Sant’Antonio da Padova di Ceccano è stato restaurato anche il celebre tondo in mosaico attribuito a Giotto che dal Seicento è collocato sull’altare della cappella Simoncelli nella chiesa di S. Pietro Ispano, ma proviene dalla basilica medievale di S. Pietro in Vaticano ed era parte del mosaico della Navicella, realizzato intorno al 1310 da artisti romani su disegno di Giotto. Al momento della distruzione, per la costruzione dell’odierna basilica vaticana, il cardinale Giovanni Battista Simoncelli, protonotario e amico di papa Paolo V Borghese, riuscì a entrare in possesso del frammento e lo traslò a Boville insieme a altre sculture di marmo destinate a ornare la sua cappella.
La riconsegna del tondo giottesco avverrà alle ore 15 di martedì 21 novembre.
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