Non ha avuto remore l’on. Ruspandini, invitato alla conferenza stampa per la firma della rinnovata convezione tra il comune di Ceccano e l’Università di Tor Vergata. Durante l’ormai consueta redditio gratiarum, che accompagna tutti gli eventi di Palazzo Antonelli, il deputato della Repubblica ha rivendicato a sé e a Riccardo Del Brocco il merito dell’istituzione del corso di infermieristica a Ceccano, nei locali del S. Maria della Pietà. Era il gennaio del 2012, quando il corso fu inaugurato ed allora Ruspandini era assessore provinciale al turismo e De Brocco ne era il segretario. Il deputato di Fratelli d’Italia, senza troppi riguardi per la presenza del rettore di Tor Vergata, il prof. Nathan Levialdi Ghiron, ordinario di ingegneria economico gestionale nell’università capitolina, ha poi attaccato a testa bassa la precedente esperienza universitaria che ha connotato i primi anni 2000 a Ceccano, con il corso di chimica applicata aperto nei locali della Badia dei Passionisti, sempre con la seconda università romana. In quell’occasione, il comune, era sindaco Antonio Ciotoli, spese oltre un milione di euro per sistemare locali e laboratori, secondo le richieste dell’università di Tor Vergata, che sembra dunque avere una certa predilezione per Ceccano. Quei soldi – ha detto Ruspandini – ancora pesano sulle casse del comune. L’esperienza di chimica applicata si esaurì miseramente alla fine del primo decennio di questo secolo. Era stata aperta alcuni anni prima con sinergia di forze tra il comune, l’università, la provincia e l’unione industriali, con tanti incontri orientativi, per gli studenti delle scuole superiori di Ceccano. Il comune affittò i locali dei Passionisti, li risistemò, adeguandoli alle esigenze di un campus universitario, realizzando anche costosi laboratori. Le ultime immatricolazioni avvennero nell’anno 2009-2010. Dall’anno successivo gli studenti furono trasferiti a Roma, come pure laboratori ed attrezzature.

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