In quella drammatica giornata del 16 ottobre 1943, 80 anni fa, oltre mille ebrei romani – uomini e donne di tutte le età, compresi i bambini appena nati – furono catturati, casa per casa, da una squadra speciale di SS guidata dal nazista Theodor Danneker, appositamente arrivato da Berlino per risolvere definitivamente la questione ebraica nella capitale, arrestando e deportando tutti gli ebrei. L’occupazione nazista dell’Italia centro settentrionale era iniziata da 5 settimane e mai prima di allora gli ebrei italiani – anche se pesantemente discriminati dalle leggi razziali fasciste del 1938 – erano stati uccisi in massa o deportati nei campi di sterminio, come di fatto stava avvenendo in tutti gli altri paesi europei sotto il gioco di Hitler. E’ proprio con la razzia del 16 ottobre, quindi, svoltasi dalle 5.30 alle 14.00 nel vecchio ghetto e in altri quartieri della città – che ha inizio la sistematica messa in opera dei progetti di sterminio nazisti contro gli ebrei italiani. Molti riuscirono a salvarsi grazie agli amici romani e ai conventi di suore e frati, che coraggiosamente, a rischio della vita, misero al sicuro molte famiglie. Fra i tanti romani coraggiosi anche una ceccanese, Regina Bruni, nel 1958 nominata Ufficiale al merito della Repubblica, madre di Francesco Bruni, vittima anch’egli delle SS a via Tasso. qui tutte le info grazie ad Angelino Loffredi . Gli ebrei catturati il 16 ottobre, saranno detenuti per due giorni al Collegio Militare. Il 18 ottobre i prigionieri saranno caricati su un treno merci che dalla Stazione Tiburtina li porterà nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, in Polonia. Di quel convoglio, alla fine della guerra, torneranno solo in 16.


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