C’è anche lei tra le Role Models, gli esempi da seguire per le ragazze che vogliano diventare protagoniste del futuro. L’ha scelta Sistema Confindustria per il suo progetto Steamiamoci (gioco di parole e suono fra l’acronico inglese STEAM, scienze tecnologia ingegneria – engeneering, arte matematica, e la pronuncia “stimiamoci”) insieme ad altre donne italiane che, secondo il progetto, sono riuscite a vincere gli stereotipi di genere, si sono affermate nell’ambito STEAM ed oggi sono inserite in una rete sinergica di aziende, università, enti e associazioni, nazionali e internazionali, impegnate in progetti di valorizzazione dei talenti femminili nelle professioni scientifiche e tecnologiche. Il sito steamiamoci.it presenta Ilaria Roma, ceccanese doc, così: CAPO DELLA SEZIONE DI SISTEMI SPAZIALI E INGEGNERIA CONCORRENTE (CONCURRENT ENGINEERING) PRESSO IL CENTRO ESTEC DELLA AGENZIA SPAZIALE EUROPEA. Tanto per gradire. E poi segue un’intervista in cui Ilaria dice: Fin da bambina amavo l’idea di poter progettare qualcosa che potesse migliorare la vita delle persone. A 9 anni dissi al mio papà che avrei voluto studiare ingegneria, e in questo probabilmente c’è anche lo zampino di mio zio Angelo, ingegnere e – all’epoca – unico laureato di tutta la famiglia. Inconsapevolmente è stato per me un role model, sebbene lo abbia capito solo da grande. Mio papà mi spingeva molto verso le materie STEM, mi sfidava con giochi di logica e mi regalava giocattoli che l’opinione comune definirebbe ‘’da maschio’’. Sono stata estremamente fortunata in questo, e intorno ai 13 anni la mia passione per la scienza, la matematica, la fisica mi hanno portata ad iscrivermi al liceo scientifico, sebbene mi piacessero tantissimo anche le materie umanistiche. Il liceo scientifico che ho frequentato è stato un grande momento formativo. Riconosco ai miei docenti di avermi stimolata moltissimo, anche talvolta dando a me e ad alcuni altri compagni di classe dei compiti o tests diversi. All’epoca sembrava una ingiustizia, sebbene la forma mentis di noi teenagers degli anni 90 non ci permettesse neanche per idea di protestare o lamentarci. Ora dico: ‘’Ben venga’!’: quello era un grande regalo… Devo riconoscere che la scuola ci ha offerto l’opportunità di conoscere le possibilità a disposizione.

Ed ecco il suo consiglio alle ragazze: Credete in voi stesse e impegnatevi moltissimo per realizzare le vostre ambizioni. Non vi fermate alla prima difficoltà o al primo messaggio scoraggiante.
Sarà faticoso, talvolta sembrerà insormontabile, ma non arrendetevi mai: osate volare, come spesso dice Samantha Cristoforetti, la nostra astronauta.
potete trovare tutta l’intervista qui
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