Il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, si è incontrato con i responsabili del carcere di Frosinone, dove Antonio Di Mario, trentacinquenne di Ceccano, detenuto, è morto per un sospetto atto di suicidio. Dal sito del garante si legge che Anastasìa si è intrattenuto anche con alcuni detenuti per ascoltare le loro richieste con la promessa di incontri periodici con rappresentanti delle sezioni detentive e per raccogliere eventuali problematiche e criticità. «Sono in corso indagini sul suicidio avvenuto la scorsa settimana – ha dichiarato il Garante Anastasìa – Ho incontrato la direttrice, il dirigente sanitario e il comandante, i quali sostengono che sono stati adottati tutti i protocolli relativi al rischio suicidario, e all’assistenza di cui aveva bisogno il trentacinquenne. Purtroppo, il fenomeno dei suicidi in carcere è frequente. Episodi che accadono maggiormente nelle carceri piuttosto che fuori, legati anche alla situazione di disagio e spesso alla disperazione che si vive nel carcere e su cui, naturalmente, gli operatori devono fare tutto il necessario per evitarli. La sorella di Di Mario ha fatto benissimo a chiedere che vengano fatti tutti gli accertamenti per chiarire ogni dubbio. È giusto verificare le condizioni effettive di detenzione del ragazzo e se sia stato fatto tutto il possibile per prevenire quel tragico gesto».

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