Da Angelo Sisti, ucciso l’8 settembre 1943 a Cefalonia alle violenze sulle donne, 80 anni fa a Ceccano i giorni dell’ira

La popolazione di Ceccano viveva, 80 anni fa, i momenti più duri della sua storia. Bombardati dal cielo, occupati dalle truppe germaniche, deportati al lavoro coatto, prigionieri in guerra, avversati da fame e malattie ed infine colpiti  dalla tragedia delle violenze sui civili negli ultimi giorni di maggio e l’inizio di giugno del 1944, i ceccanesi vissero i mesi più terribili. Si tratta di un periodo di tempo che  va dall’8 settembre 1943, preceduto dall’entusiasmo del 25 luglio in cui tutto sembrava essersi concluso, fino al 3 giugno 1944, data delle ultime violenze del Corpo di Spedizione Francese. L’8 settembre a Cefalonia moriva ucciso dalle truppe germaniche Angelo Sisti, soldato nel 17° reggimento fanteria. Aveva da poco compiuto 23 anni. Il 9 settembre già i primi tedeschi occupavano il paese e il comando veniva posto proprio a Castel Sindici.

Le 27 associazioni della rete, coordinata dalla Pro loco, hanno elaborato un programma di iniziative che hanno lo scopo di ricordare ciò che è accaduto, ricostruire gli eventi con rigore storico, valorizzare i luoghi della sofferenza ma anche dell’eroismo di tanti ceccanesi. Ci saranno mostre, dibattiti, concerti, presentazione di libri, concorsi letterari, raccolta di testimonianze, tutto per mantenere la memoria di quei giorni come monito per noi e per le generazioni future che quel periodo non venga più rivissuto. 

Il programma segue gli eventi di quei mesi: l’8 settembre, ottantesimo anniversario dell’armistizio, una conferenza stampa si terrà a Castel Sindici, che fu il posto scelto dalle truppe germaniche occupanti per dislocare il loro comando, poi il 16 un convegno con la presentazione di un libro sulla deportazione di militari e civili in Germania, molti dei quali dimenticati nel ricordo della tragedia bellica. In ottobre sarà presentato un approfondimento storico sugli eventi di quei mesi. All’inizio di novembre ci saranno alcune iniziative per ricordare il bombardamento del giorno 3, primo colpo violento sul centro di Ceccano. Seguirà una ricorrenza eccentrica ma che vuole riportare appunto al centro dell’attenzione un evento post bellico, quello del 1° dicembre 1951, quando 5 bambini vennero uccisi da un ordigno abbandonato, in località Botte, mentre tornavano dalla messa. Quei bambini ci ricordano come i lutti della guerra accompagnano le popolazioni civili per tanti anni dopo la fine del conflitto.  Ci sarà poi l’anniversario della distruzione di Santa Maria a fiume e delle stragi nazifasciste della fine di gennaio 1944, che vide vittime a Colle S. Paolo e alla Spina. Seguirà poi la memoria delle Fosse Ardeatine e della Resistenza, con la proposizione di alcune storie sconosciute al grande pubblico. In maggio saranno poi ricordate la battaglia di Ceccano e le violenze del Corpo di Spedizione Francese sulla popolazione civile. 

Tutti coloro che vissero quei giorni subirono una violenza terribile che non avevano provocato e che si abbatté su di loro senza alcuna distinzione. La guerra trasformò questa terra nell’immediata retrovia del fronte di Cassino per 9 lunghi mesi di paura e di terrore.

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