Secondo la Digos, che ha condotto le indagini basandosi sulle riprese delle telecamere attorno allo stadio di Frosinone, il ceccanese, disoccupato, 43 anni, insieme ad altri, al termine della partita, avrebbe costretto alcune ragazze a togliersi la maglia del Napoli. Un ragazzo di Cassino interveniva in loro difesa e veniva prima schiaffeggiato e poi colpito con un pugno dal ceccanese che gli rompeva il setto nasale, costringendolo a far ricorso alle cure dei sanitari dello Spaziani, dove veniva ricoverato. Il tifoso violento, con precedenti penali, dovrà rispondere di lesioni e rapina in concorso. Assieme a lui anche un cittadino di Veroli. Entrambi sono stati colpiti con il Daspo che li terrà lontani dagli stadi per un lungo periodo; divieto di accesso per 5 anni ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive di qualsiasi categoria e di transito nei luoghi limitrofi all’impianto sportivo, con l’obbligo di firma durante lo svolgimento delle partite di calcio disputate dal Frosinone, prescrizione la cui convalida è al vaglio del GIP del Tribunale di Frosinone che si esprimerà nelle prossime ore. Sono in corso ulteriori attività per giungere all’identificazione di altri soggetti coinvolti negli espisodi di volenza che hanno turbato la prima partita di campionato di serie A a Frosinone. Rimane il mistero del perché la Repubblica debba caricarsi di spese così ingenti per il mantenimento dell’ordine pubblico in occasione di una partita di calcio che dovrebbe essere invece una festa.

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