Come sarà la Ceccano del futuro? Se ne discuterà in consiglio comunale giovedì 29 luglio alle ore 19,30: all’ordine del giorno del civico consesso infatti figura al punto n. 5 la voce Programma strategico di transizione sostenibile della città, individuazione e perimetrazione degli ambiti territoriali di recupero e di riqualificazione edilizia secondo la legge regionale del 2018 che appunto all’art 2 recita: Nelle porzioni di territorio urbanizzate di cui all’articolo 1 sono consentiti, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e su proposte dei privati, programmi di rigenerazione urbana costituiti da un insieme coordinato di interventi urbanistici, edilizi e socioeconomici volti, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, con finalità di interesse generale e con il riuso dei materiali derivanti dalle demolizioni di opere e manufatti di edilizia civile ed infrastrutturale, a riqualificare il contesto urbano in situazione di criticità e di degrado ed a recuperare e riqualificare gli ambiti, i complessi edilizi e gli edifici dismessi o inutilizzati al fine del miglioramento delle condizioni abitative, sociali, economiche, ambientali, culturali e paesaggistiche, inclusi i programmi volti a potenziare la mobilità sostenibile, a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e al conseguimento dell’autonomia energetica basato anche sulle fonti rinnovabili. Argomento importantissimo dunque da cui dipenderanno le vite degli attuali e dei futuri abitanti della città. Forse sarebbe stato opportuno un coinvolgimento della cittadinanza, come prescrive lo statuto comunale che al comma 5 dell’art. 41 dice che il comune: Realizza forme di consultazione diretta, individuando spazi e strutture per dibattere con i cittadini argomenti di interesse collettivo attraverso convegni o assemblee, anche nelle singole zone, o realizzando sondaggi. Considera tale consultazione indispensabile su problemi di rilevante interesse locale come il bilancio preventivo, il P.R.G. e sue varianti, i piani commerciali, della viabilità e del traffico. Si tratta di una pratica utilizzata raramente ma forse potrebbe essere importante di fronte alla particolare rilevanza del punto all’ordine del giorno.

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