di Gerardo Masi*

Apprendo dalla stampa nazionale la seguente notizia: STIPENDIO DEI SINDACI E DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI AUMENTATO FINO AL 160%.
Ho dovuto rileggerla diverse volte data la sua portata, uscita quasi in concomitanza della recente tornata elettorale che ha visto come unico vincitore l’ASSENTEISMO.
La gravità del fenomeno derivante dalle percentuali, richiederebbe la massima riflessione da parte non solo dei partiti, ma di tutte le istituzioni democratiche che dovrebbero affrontarlo prima di ogni altro problema sociale; occorre tentare di capire le cause, le concomitanze, gli effetti immediati e futuri, e quindi studiarne i rimedi.
Vanno osservate alcune manifestazioni popolari che pur apparendo irrazionali, bizzarre e isolate, potrebbero essere ricondotte agli stessi sentimenti di contestazione che animano gli elettori assenteisti; vanno osservati alcuni fenomeni giovanili che la società liquida come marginali e tipici dell’età; occorre riflettere anche sui motivi che spingono settori della popolazione a non cercare più occupazione, a coppie che scelgono la scarsa o assente procreazione, esprimendo così un giudizio negativo sull’attuale situazione politica e sociale.
Occorre infine comprendere se tutti questi fenomeni, partiti da esigenze diverse, manifestino tutti una comune radice di sfiducia nelle istituzioni pubbliche e verso coloro che le rappresentano.
In questo panorama di pesante condizione nazionale, la notizia da cui sono partito appare veramente fuori luogo e atta a concedere ulteriori spunti di contestazione; inoltre, L’AUMENTO DELLE INDENNITA’ A SINDACI, ASSESSORI ECC. DEGLI ENTI LOCALI, con percentuali che vanno dal 33% al 160% a seconda della popolazione amministrata, e che addirittura non fa alcuna distinzione tra Enti virtuosi ed Enti in dissesto o in predissesto, rappresenta una vera contraddizione.
In Italia esistono migliaia di Comuni in condizioni di crisi finanziaria dichiarata, e Ceccano ne è un esempio, in cui il costo della politica è già insostenibile, per cui gli aumenti indiscriminati in oggetto, oltre a non distinguere amministratori capaci e amministratori incapaci, aumenterebbe il senso di sfiducia nella politica e nelle istituzioni.
Termino, augurandomi che il Comune di Ceccano, appartenendo purtroppo alla categoria degli Enti non virtuosi, non deliberi tali aumenti, ma che addirittura proceda alla riduzione delle attuali indennità degli amministratori.
Sarebbe questo un primo segnale di aver compreso la lezione dei cittadini.
*dottore commercialista
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