Il 6 agosto del 1978, Festa della Trasfigurazione del Signore, Paolo VI, al secolo Giovanni Mattista Montini, lasciava questa terra: S. Paolo VI era diventato papa nel 1963 ed aveva guidato la Chiesa nel Concilio Vaticano II e soprattutto nei difficilissimi anni che lo seguirono. Ecco le parole che rivolse ai fedeli della Diocesi di Ferentino il 1° settembre 1966, riuniti in cattedrale. Parole profetiche che se fossero state seguite con attenzione avrebbero risparmiato alla Valle Latina tanti drammi.

Bisogna guardare all’avvenire aprendo il cuore, l’anima e l’intelligenza ai fenomeni moderni, considerarli con fiducia e con serenità, muoversi con il progresso e le esigenze dei tempi nuovi, conservando, però, della tradizione quello che è vivo – come l’albero in primavera fiorisce ogni volta, e conserva intatte le proprie radici -, quello che c’è di buono, di bello e di sano, contemperando e fondendo ogni elemento meritevole del nuovo e dell’antico per un sempre maggiore progresso, per l’elevazione sociale, civile e morale di ogni categoria di persone.
Così Paolo VI si rivolgeva ai fedeli della Diocesi di Ferentino il 1° settembre 1966, riuniti in cattedrale. Erano parole profetiche che se fossero state seguite con attenzione avrebbero risparmiato alla Valle Latina tanti drammi.
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