“In questi ultimi mesi ho assistito ad un dibattito quasi surreale in merito alla costruzione di un edificio di culto. Sono stato educato da Mons. Angelo Cella, parroco a Palermo e poi Vescovo a Frosinone, al principio che “ciascuno preghi il suo Dio a suo modo nei luoghi appropriati” . Siamo a Natale e tutti me compreso dobbiamo essere più buoni e ragionevoli. La nostra Costituzione (art. 19) e la Corte Costituzionale (sentenza n. 254/2019) ricordano che la libertà religiosa comprende anche la libertà di culto che comprende a sua volta il diritto di disporre di spazi adeguati per poterla concretamente esercitare. Quindi è compito delle istituzioni dare risposta a questa esigenza costituzionale di alto valore e non si può comunque ostacolare l’insediamento di attrezzature religiose.

Così il prefetto di Frosinone, Portelli, nel corso dello scambio di auguri con le autorità. Ed ha continuato:
Oggi le regole sono che per un edificio di culto occorrono: un immobile pianeggiante; le aree di sgombero; i parcheggi. Allora se una comunità religiosa ha urbanisticamente errato nel fare un acquisto di un terreno non può perciò solo essere bistrattata, soprattutto se potrebbe essere stata malconsigliata. Occorre trovare una soluzione secondo le regole del nostro ordinamento e della buona urbanistica. Nel nostro caso io spero che in un tempo ragionevole il Comune metta a disposizione un terreno adeguato, faccia anche una permuta se occorre. Si chiuda la polemica, dispettosa e fuorviante, si affermino i principi costituzionali e ciascuno, come accade nelle democrazie occidentali, evolute, libere e civili, possa pregare il proprio Dio in un luogo adeguato e senza dispetti”.
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